giovedì 25 aprile 2019

Campania, la nuova legge che fa sperare i randagi

Mai più cani alla catena, canili sempre aperti alle visite e alle verifiche degli amministratori, adozioni solo in paesi con normative analoghe a quella italiana: attesa, sospirata, dopo oltre due anni di discussioni e attese, l'11 aprile 2019 la Legge regionale della Campania nel merito della gestione del randagismo ha visto formalmente la luce.
Per redigerla è stato attivato un lungo Tavolo di consultazione cui hanno partecipato le principali associazioni nazionali e locali, che ora attendono solo di appurare se una regione afflitta, come tutto il nostro Meridione, da gravi problemi riguardo la sofferenza e il destino degli animali, e la gestione, nel merito, delle risorse pubbliche, saprà col nuovo strumento normativo trasformarsi in un modello.
"Certo si può sempre fare meglio, di più, ma fin qui possiamo dirci soddisfatti e vorrei ringraziare in particolare il consigliere Antonio Marciano che ha difeso fino all'ultimo gli emendamenti dell'articolo 11, quello che ridefinisce la gestione degli animali all'interno delle strutture" dice Michele Visone, presidente di Assocanili e attivo in provincia di Napoli con la Cooperativa Dog Park di Ottaviano, presente al Tavolo fin dal principio in sinergia con le associazioni del territorio.
"Abbiamo inserito nei canili la presenza obbligatoria di un addestratore, figura indispensabile per il lavoro propedeutico all'affido in famiglia, oltre all'obbligo di avere almeno un operaio ogni 200 cani. Le strutture avranno l'obbligo di apertura tutti i giorni e i relativi portali con banche dati necessariamente aggiornate saranno visitabili 24h su 24 dalle amministrazioni pubbliche". Il senso del provvedimento è una maggiore immediatezza e trasparenza. Finora infatti per accedere a informazioni su spostamenti, decessi o altri particolari i comuni erano costretti a rivolgersi alle asl di riferimento. "D'ora in avanti, invece, il funzionario comunale accederà direttamente al sito, che dovrà essere corredato di foto dei cani e comunicazioni in tempo reale. Potrà stamparsi la schermata e decidere se procedere con un controllo".
"L'informatizzazione è uno dei punti di forza della nuova Legge regionale, bisogna naturalmente vedere come verrà realizzata" commenta Michele Pezone, coordinatore dell'ufficio legale e responsabile dei Diritti animali per LNDC Animal Protection. "E' previsto che sul portale online della Banca dati regionale anagrafica degli animali d'affezione si inseriscano fotografie e dati degli ospiti dei canili in cerca di casa, nonché di quegli animali che, per gravi motivi,  debbano trovare altre famiglie rispetto a quelle dove si trovino allo stato attuale. E' un'impresa che richiede cura e impegno, ma potrebbe realmente offrire una chanche in più agli animali senza padrone.

"E poi" aggiunge "il divieto totale di tenere i cani alla catena è molto significativo. Sono poche le regioni (vedi l'Abruzzo) che l'hanno fatto proprio, a dimostrare che il principio di civiltà nel rapporto con l'animale non è determinato dalla lunghezza della corda, ma dal fatto di riconoscergli appieno una socialità".
Altre importanti specifiche riguardano le gare d'appalto per la gestione delle strutture in convenzione mediante procedure ad evidenza pubblica tramite l’offerta economicamente più vantaggiosa, con un rapporto qualità prezzo, nella misura percentuale di 70 per qualità e 30 per il prezzo (che non potrà comunque mai scendere sotto i 2,50 euro a cane), mentre a breve sarà formata una Commissione regionale formata da tutti i rappresentanti del settore.
"Nei canili sono previste anche le aree riscaldate, che avrei voluto obbligare come minimo al 20% ma non ci siamo riusciti, come pure avrei voluto fosse imposto, ma è stato bocciato, che si considerasse cattiva gestione quando la mortalità imputabile superava il 13%" dice ancora Michele Visone. "Però, non bisogna essere incontentabili.
"Trovo infatti davvero importanti gli articoli in cui si stabilisce che le adozioni dei cani dalle strutture pubbliche e private possono avere solo la finalità di trasferimento definitivo in una famiglia, è vietata l’adozione, in qualsiasi forma, finalizzata a stalli o trasferimenti in altre strutture di transitoin nessun caso i cani vaganti o presenti nelle strutture o i gatti presenti nelle colonie feline possono essere ceduti a Paesi la cui normativa sui maltrattamenti degli animali di affezione e sul loro utilizzo per finalità di sperimentazione scientifica contrasta con la legislazione italiana; il divieto è esteso anche ai Paesi che non dispongono di un’anagrafe degli animali d’affezione obbligatoria.
"E adesso, confidiamo nell'applicazione e nel cambiamento".
Conclude l'avvocato Pezone: "Le leggi regionali sono fondamentali nella politica della prevenzione del randagismo e nella tutela degli animali, perché  la norma nazionale 281/91 è una legge quadro sintetica, che, al pari di una cornice, dispensa indicazioni di massima. Sta adesso alle asl e agli enti preposti della Campania fare il proprio dovere dando piena attuazione a questa Legge, con tutti i presupposti affinché cittadini e animali possano sperare in un'inversione di tendenza".
Margherita D'Amico - Il richiamo della Foresta - Repubblica.it

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