Roma, 3 apr. (Adnkronos) - "La difesa dell’ambiente e la tutela degli animali richiedono coraggio, impegno costante e un’azione forte e convinta nelle Istituzioni. Oggi abbiamo ascoltato le associazioni che in queste settimane sono impegnate nella campagna europea #VoteForAnimals. Con loro abbiamo condiviso obiettivi che sono nel nostro programma e abbiamo ascoltato altre idee utili per renderlo sempre più forte e coraggioso sul versante della difesa a oltranza degli animali, del patrimonio ambientale, di un netto no a certe logiche di consumo e sfruttamento. È ancora più importante farlo in un momento in cui in Parlamento la maggioranza porta indietro le lancette della storia, mettendo in campo proposte anacronistiche, non ultima la surreale deregulation sulla caccia". Lo scrive su X il leader del M5S Giuseppe Conte.
sabato 6 aprile 2024
Europee: Conte, 'in programma M5S tutela animali, con maggioranza indietro lancette storia'
Roma, 3 apr. (Adnkronos) - "La difesa dell’ambiente e la tutela degli animali richiedono coraggio, impegno costante e un’azione forte e convinta nelle Istituzioni. Oggi abbiamo ascoltato le associazioni che in queste settimane sono impegnate nella campagna europea #VoteForAnimals. Con loro abbiamo condiviso obiettivi che sono nel nostro programma e abbiamo ascoltato altre idee utili per renderlo sempre più forte e coraggioso sul versante della difesa a oltranza degli animali, del patrimonio ambientale, di un netto no a certe logiche di consumo e sfruttamento. È ancora più importante farlo in un momento in cui in Parlamento la maggioranza porta indietro le lancette della storia, mettendo in campo proposte anacronistiche, non ultima la surreale deregulation sulla caccia". Lo scrive su X il leader del M5S Giuseppe Conte.
mercoledì 31 gennaio 2024
Caccia, proposta di legge Bruzzone C. 1548, audizione delle associazioni in Commissione Agricoltura: ritirare la PDL è incostituzionale e contraria alle norme europee
Ritirare la proposta di legge che ha come primo firmatario il deputato leghista Francesco Bruzzone e che ha come obiettivo lo smantellamento della legge 157/92, la normativa di tutela della fauna selvatica italiana, in conformità a quanto previsto da direttive europee e convenzioni Internazionali, in favore della “caccia no-limits”. È quanto hanno chiesto le associazioni Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Leidaa, Lipu, Lndc Animal Protection, Oipa, Federazione Nazionale Pro Natura e Wwf Italia nel corso dell’audizione che si è tenuta questo pomeriggio presso la Commissione Agricoltura della Camera sul testo in questione.
«La proposta di legge Bruzzone prosegue nella strada della deregulation
venatoria selvaggia operata negli ultimi mesi dal Governo e dal Parlamento, e
mette a serio rischio la sopravvivenza di molte specie selvatiche che, in caso
di approvazione della pdl., saranno nel mirino delle doppiette sette giorni su
sette, senza tregua e senza alcuna possibilità di sottrarsi alle fucilate dei
cacciatori», spiegano le Associazioni. «Ma la proposta di legge del
deputato leghista è anche uno schiaffo all’Europa e alla nostra stessa
Costituzione, il cui articolo 9 recentemente novellato – proseguono le
associazioni ambientaliste e animaliste - cita espressamente la tutela
dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali».
Molti gli articoli della Pdl Bruzzone contestati dalle associazioni durante l’audizione, a partire da quello (lettera C dell’articolo 6) che prevede la possibilità di sparare 7 giorni su 7, abolendo di fatto quelle giornate di silenzio venatorio che per migliaia di animali rappresentano una fondamentale, per quanto limitata, tregua dalle fucilate. Scandalosa l’ipotesi di non sospendere più la licenza a chi è condannato in via definitiva per il reato di caccia di frodo periodo di divieto generale.
Obiettivo dell’articolo 2, invece, è quello di riconoscere un vero
salvacondotto a quelle regioni che, più o meno intenzionalmente, dovessero
approvare calendari venatori “illegittimi”. La pdl. propone
infatti che tali calendari siano e emanati come provvedimento legislativo
regionale (per di più con validità quinquennale) e non più come atto
amministrativo stagionale . ___ «Ciò significa che nel caso in cui vi
fossero violazioni normative, i calendari non potrebbero più essere impugnati,
ed eventualmente sospesi in via cautelare dai TAR.
Sotto accusa sono finiti anche gli articoli 1 e 5 che, di fatto, finiscono
per depenalizzare e liberalizzare i traffici degli uccelli imprigionati e
sfruttati come richiami vivi, vanificando la tracciabilità degli animali. «Oggi
possono essere usati come richiamo soltanto gli esemplari allevati, non quelli
catturati in natura. È evidente che eliminare la tracciabilità tramite anelli
metallici inamovibili – spiegano Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Leidaa,
Lipu, Lndc Animal Protection, Oipa, Federazione Nazionale Pro Natura e Wwf
Italia – non permetterà di distinguere tra un richiamo allevato e uno
fraudolentemente catturato in natura».
Infine, la proposta di consentire la caccia con impiego di termocamera
per uso notturno è in aperto contrasto coi divieti sanciti in proposito
dalla "Direttiva Habitat” dell’UE e dalla Convenzione di Berna sulla
tutela della vita selvatica in Europa.
domenica 18 giugno 2023
OLTRE 110.000 CITTADINI ITALIANI CHIEDONO LA FINE DELL’ERA DELLE GABBIE, IL GOVERNO LI ASCOLTI
Le associazioni rappresentanti della coalizione italiana End the Cage Age hanno incontrato il Sottosegretario alla Salute, on. Gemmato, e il Consigliere del Ministro all’Agricoltura, on. Rossi, per la consegna della petizione contro l’uso delle gabbie negli allevamenti.
Roma, 15 giugno 2023 - “Abbiamo portato all’attenzione del Governo la voce di 110.233 cittadine e cittadini italiani. Ci aspettiamo che l’Italia faccia la sua parte per la transizione ad un’Europa senza gabbie.”
L’incontro è
stato l’occasione per avviare un confronto sulla principale richiesta della
petizione, ovvero quella di sostenere, in tutte le sedi europee, le istanze
dell’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) End the Cage Age – che la Commissione
europea ha accolto – inserendole all’interno della proposta di revisione della
normativa europea sul benessere animale che verrà presentata entro la fine
dell’anno.
Il
Sottosegretario Gemmato ha dichiarato alle associazioni che “di fronte alla richiesta
di 110.000 cittadini il Governo deve rispondere” ed entrambi i
rappresentanti del Governo, riconoscendo la crescente importanza del benessere
animale per i cittadini e per le produzioni del Made in Italy, hanno
sottolineato l’importanza di un tavolo di confronto sul tema che coinvolga
tutte le parti interessate.
Entrambi i
rappresentanti del Governo si sono poi impegnati a incontrare nuovamente le
associazioni per continuare il confronto.
“L’incontro di lunedì è stato il primo passo per portare la questione dell’eliminazione delle gabbie negli allevamenti all’attenzione del Governo italiano – hanno commentato le associazioni dopo l’incontro – ci auguriamo che questo sia un segnale di apertura del dialogo su questo tema cruciale, sentito da tanti cittadini. Abbiamo espresso al Sottosegretario Gemmato e all’On. Rossi la piena disponibilità e opportunità di fare parte del tavolo di confronto con le parti, che possa seguire le diverse fasi della proposta di legislazione europea per l’eliminazione progressiva delle gabbie, che hanno entrambi menzionato.”
“È fondamentale che il Governo italiano prenda posizione contro le gabbie, per ridurre la sofferenza di milioni di animali ma anche per iniziare a traghettare la zootecnia italiana verso un futuro più etico e più sostenibile. Un Made in Italy che sia considerato ‘eccellenza’ non può che partire dall’abolizione delle gabbie. La nostra battaglia contro l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti, per ridurre la sofferenza di milioni di animali, si accompagna anche all’esigenza concreta delle aziende italiane di avanzare sul tema del benessere animale. È quindi strategico che il Governo supporti la zootecnia italiana a compiere la transizione cage-free, appoggiando la fine dell’era delle gabbie e mettendo sin da subito in campo politiche economiche mirate e significative,” concludono le associazioni.
sabato 15 aprile 2023
IN CORTE DI CASSAZIONE SI PARLA DI CRIMINI DI NATURA - 12/4/23
L'intervento del ministro dell'Ambiente Fratin |
con Giovanni Maria Flick, Presidente emerito della Corte Costituzionale |
I crimini contro la natura sono la quarta attività criminale più redditizia al mondo: preceduti esclusivamente dal traffico di droga, dalla contraffazione e dal contrabbando di armi, generano entrate per 280 miliardi di dollari l’anno e costituiscono un settore della criminalità in crescita.