La buona notizia alla consegna delle oltre 100.000 firme di #giulezampe, campagna lanciata da meno di due mesi sulla piattaforma change.org, per chiedere al Governo di rendere gli animali d’affezione impignorabili. E’ un buon giorno per 25 milioni di italiani e per i loro amati amici animali: presto nessun ufficiale giudiziario potrà più inserire nelle lugubri liste di pignoramento anche un cane, cavallo o un gatto. Ipotesi tutt’altro che peregrina visto che è accaduto in più di un caso durante questi anni di crisi. D’altronde la legge fino ad oggi ha sempre considerato gli animali domestici come “res”, cose, oggetti e come tali, se dotati di valore, sequestrabili per estinguere i debiti di chi non può pagare altrimenti.
Un paradosso se consideriamo che agli animali vengono riconosciuti diritti e che la legge punisce chi li maltratta. Ma d’altronde il Codice di procedura civile dichiara esplicitamente la non pignorabilità di beni dall’evidente valore affettivo (come la fede nuziale ad esempio) ma fino ad oggi non considerava tali gli animali da compagnia.
E’ per questo che è nata #giulezampe, con il patrocinio della Lega nazionale del Cane, ho promosso una petizione on line ospitata da change.org che in meno di due mesi ha trovato il sostegno di oltre 120.000 italiani, un fiume in piena che non è passato inosservato a chi le leggi le scrive e le può cambiare quando inique. Ne ho avuto conferma oggi quando ho incontrato il Ministro Orlando, insieme a Ermete Realacci (presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera, che ha promosso la causa presso il Governo) per consegnare queste decine di migliaia di adesioni. Il Ministro della Giustizia ha riconosciuto la necessità di aggiornare il Codice di procedura civile adeguandolo allo stesso principio di civiltà che spinto i legislatori di Austria e Germania ad escludere gli animali domestici, in quanto esseri viventi dotati di sentimenti e non cose dalla lista dei beni pignorabili.
l ministro ha dichiarato che è già pronto, in accordo con il ministro dell’Ambiente Galletti che già si era espresso a favore dell’iniziativa, un emendamento del Governo all’art. 6 del Collegato Ambientale attualmente in discussione al Senato.
Questa è la migliore notizia possibile per chi ha aderito alla campagna: nessuno potrà più strappare un animale dall’affetto da chi lo ama e lo accudisce. Proteggere gli animali d’affezione dalle iniquità di una legge antiquata era un fatto di umanità, quella dimostrata dal Governo in questo caso e soprattutto da decine di migliaia di italiani che hanno aderito a #giulezampe.
Fonte: Corriere della Sera - @CorriereSociale
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