venerdì 23 dicembre 2011

Foche: Federazione Russa, Kazakistan e Bielorussia si uniscono all'Europa e mettono al bando le pellicce di foca


I governi della Federazione Russa Kazakistan e Bielorussia hanno proibito nell’Unione Doganale ulteriori importazioni ed esportazioni di pellicce ricavate dalle foche “arpa” (Pagophilus groenlandicus), la specie prevalentemente perseguitata per la caccia commerciale in Canada. Il bando fa seguito al veto dell’Unione Europea approvato nel 2009 (Reg. CE 1007/09) ed alla decisione dell’ex Presidente Vladimir Putin di vietare la caccia di questi animali sino ad allora praticata anche nel nord-ovest del Mare di Barents e definita dallo stesso Putin “un’industria sanguinaria”.
Il Ministro russo per le Risorse Naturali Yuri Trutnev ha dichiarato: “Il massacro sanguinoso delle foche, l’uccisione di animali indifesi, è ora vietato in Russia così come negli altri paesi più sviluppati”.
“Il commercio internazionale di prodotti di foca è ormai giunto alla fine – dichiara Simone Pavesi, responsabile LAV campagna Pellicce – Il Governo canadese si trova sempre più isolato nel continuare a sostenere la caccia alle foche. Il mondo si sta chiaramente muovendo in favore di una tutela di questi animali e della promozione di attività economiche alternative; è ora che il Canada faccia lo stesso cominciando a ritirare il ricorso avanzato in sede di OMC contro il bando europeo”.
I due più grandi partner commerciali del Canada – Stati Uniti e Unione Europea – hanno già vietato il commercio di prodotti di foca. Più di 60 organizzazioni per i diritti degli animali stanno lavorando per replicare questo risultato anche in Cina, ed il governo di Taiwan ha già annunciato lo scorso anno l’intenzione di mettere al bando il commercio di prodotti di foca. Con lo stop arrivato ora anche dalla Federazione Russa, Kazakistan e Bielorussia che dopo la chiusura del mercato europeo rappresentavano il 90% delle esportazioni di prodotti di foca, il Canada ha ben poche possibilità di diffondere questo riprovevole business.
Con il mercato russo chiuso e un accordo lungamente promesso ma oggi sempre più traballante di esportare carne di foca in Cina, il futuro dell’industria canadese per la trasformazione di prodotti di foca appare sempre più nero. Per il bene della propria economia e della propria popolazione, il governo canadese deve prendere atto una volta per tutte che il mondo non vuole e non ha bisogno di prodotti derivanti dall’uccisione, per di più cruenta, delle foche.
Questo importante risultato giunge in concomitanza con la nuova campagna LAV per vietare in Italia l’allevamento, la cattura e l’uccisione di animali per la loro pelliccia. A solo una settimana dal lancio della petizione per sostenere la proposta di legge della LAV già depositata in Senato e Camera, sono state più di 40.000 le firme raccolte in centinaia di piazze italiane. La mobilitazione anti-pellicce della LAV prosegue ora on-line dal sito www.nonlosapevo.com dove, anche tramite l’ausilio di social network, i cittadini possono partecipare attivamente per dire No alle pellicce.
Fonte: Ufficio Stampa LAV

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