Milano, 28 feb. (Adnkronos Salute) -
Fronte comune delle associazioni animaliste contro la ditta Harlan di Correzzana
(Monza-Brianza), che fornisce 'cavie' per le sperimentazioni scientifiche. Per
dire no a questa società finita sotto i riflettori per una maxi-importazione di
900 macachi dalla Cina, ma anche per bloccare le attività dell'allevamento di
cani beagle per test scientifici Green Hill di Montichiari (Brescia), le
principali associazioni animaliste hanno lanciato online una raccolta di firme
(www.firmiamo.it). L'iniziativa è promossa da Enpa (Ente
nazionale protezione animali), Lav (Lega anti vivisezione), Leidaa (Lega
italiana difesa animali e ambiente), Lndc (Lega nazionale difesa del cane) e
Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali)."L'importazione dei 900
macachi destinati alla sperimentazione, da parte dell'allevamento Harlan,
rappresenta un episodio senza precedenti che indigna l'Italia intera", si legge
in una nota congiunta. "Ci aspettiamo che gli organismi preposti diano
immediatamente seguito alla richiesta di controlli sull'intero iter che ha
portato il ministero della Salute ad autorizzare tale importazione senza
precedenti, sulle condizioni del trasporto e soprattutto sul rispetto delle
norme vigenti in materia di tutela del benessere animale all'interno
dell'allevamento, adottando, eventualmente, anche provvedimenti di sequestro
degli animali detenuti. Riteniamo, inoltre, che debba essere rimesso in
discussione il ruolo dell'Istituto superiore di sanità che fornisce il parere
sulle autorizzazioni in deroga: Istituto che, incredibilmente - osservano le
associazioni animaliste - svolge contemporaneamente sia il ruolo di controllore
che di controllato".Enpa, Lav, Leidaa, Lndc e Oipa si rivolgono poi al
presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, perché "dia concreta e
rapida attuazione alla proposta di legge da lui presentata qualche settimana fa
e che prevede il divieto di allevamento di cani, gatti e primati destinati alla
vivisezione su tutto il territorio lombardo". Infine, le associazioni auspicano
"che il Senato confermi gli emendamenti così come sono stati approvati dalla
Camera dei deputati, in maniera da rendere esecutivo e inappellabile qualunque
ricorso ad una eventuale legge regionale". "Le associazioni animaliste non
intendono quindi fare sconti a nessuno", conclude la nota. "Ci rendiamo
interpreti del sentimento dei milioni di italiani che amano gli animali e che
non intendono più permettere che il nostro Paese ospiti simili e crudeli
attività: queste multinazionali e le lobby che le tutelano non potranno più
portare avanti i propri traffici di morte a casa
nostra".
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