sabato 23 gennaio 2010

Un respiro di sollievo, ma senza abbassare la guardia

Il Comitato Scientifico EQUIVITA, a seguito del suo comunicato “Il Governo, in sordina, sdogana gli OGM” che annunciava l’imminente presentazione alla Conferenza Stato-Regioni delle regole di coesistenza per la coltivazione degli Ogm in Italia, ha espresso soddisfazione per la decisione presa, su iniziativa dell’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, di ritirare il provvedimento, in vista di una consultazione più vasta sugli Ogm.
“Una consultazione che dovrebbe avvenire a livello europeo - ha affermato Fabrizia Pratesi, segretario di EQUIVITA. - Non va dimenticato che l’UE doveva elaborare, a tutela della salute e della libera scelta alimentare - sin dalla fine degli anni 90 - le regole per la coltivazione degli Ogm, riguardanti tre settori: tracciabilità, etichettatura e coesistenza. Completati i primi due settori, la UE ha preteso invece che le regole di coesistenza fossero elaborate dagli Stati Membri (che a loro volta hanno delegato, in grande maggioranza, le Regioni…) per una sola ed unica ragione: non vi era altro modo di procedere. Infatti i consulenti scientifici dell’UE avevano dichiarato che la coesistenza è impossibile (gli Ogm inquinano in mille modi e anche a lunga distanza). Bene, pur dopo tanti anni, la patata bollente passataci da Bruxelles è ancora tale, e ciò che in UE era impossibile non diventa - per qualche magia - realizzabile oggi negli Stati Membri! Anzi, questi ultimi anni hanno raccolto abbondanti nuove conferme scientifiche sul fatto che, da un lato, non esistono effetti benefici degli Ogm (esclusi quelli sui bilanci delle industrie biotech), e che, dall’altro, sono numerosi e gravi i danni provocati all’ambiente, alla biodiversità, alla salute (IAASTD - International Assessment of Agricultural Knowledge, Science and Technology for Development, 2009. www.agassessment.org), per non citare quelli economici e sociali dovuti ai brevetti, una importante concausa della fame nel mondo”.
La cosa oggi più urgente è informare correttamente i cittadini, sommersi da una campagna menzognera delle industrie biotech, che riesce perfino a definire le colture Ogm “meno inquinanti”, mentre è dimostrato proprio negli USA che l’uso dei pesticidi negli Ogm resistenti agli erbicidi (70% di quelli coltivati) è in media 4 volte quello delle colture convenzionali.
Fonte: Comitato Scientifico EQUIVITA
Sito internet: www.equivita.org

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