martedì 10 maggio 2011

Intervista Il Centro

1) Turismo in crisi: cosa va fatto per rilanciarlo?

Negli ultimi quindici anni il turismo a Francavilla è diminuito del 30% a causa della mancanza di un piano strategico. Francavilla attualmente non è situata né nell’offerta turistica dell’area metropolitana di Pescara, caratterizzata da un turismo d’affari, né nell’ambito dell’offerta turistica della Costa dei Trabocchi o dell’istituendo Parco della Costa Teatina, finalizzata ad un turismo naturalistico, verso il quale Francavilla deve orientarsi.
La salvaguardia del territorio, la valorizzazione dell’ambiente e dei beni culturali sono le uniche armi che abbiamo se vogliamo rilanciare l’immagine di Francavilla come città turistica. Chi viene a Francavilla desidera trovare una città a misura d’uomo.
Occorre incrementare non solo il turismo estivo, ma anche quello culturale e dei convegni, per cui va valorizzato il Palazzo Sirena, da adibire a centro congressuale, il Mu.Mi., la zona archeologica di Contrada Villanesi, il Parco Turchi.
Bisogna valorizzare la posizione di Francavilla nell’ambito di itinerari turistici ed enograstronomici, concordati con gli operatori turistici e pubblicizzati su riviste specializzate. Occorre utilizzare la promozione istituzionale e gli appositi finanziamenti per i consorzi di operatori turistici.
Occorre inoltre implementare la ricettività alberghiera e mettere ordine nel settore dell’affitto estivo delle seconde e terze case, istituendo un consorzio o un albo dei locatori, con la classificazione degli alloggi, la consegna di un bollino di qualità e l’istituzione di una struttura di intermediazione con la partecipazione del Comune, in modo da fornire un servizio efficiente e veloce per chi desidera trascorrere un periodo di vacanza o soggiorno in città.

2) Porto incompiuto e fiume inquinato: come intervenire?

L’attuale progetto del porto è stato da noi stato criticato per una serie di ragioni. Innanzi tutto il porto ricade all’interno di un sito di interesse nazionale che doveva essere previamente bonificato. Inoltre i costi sono sproporzionati rispetto ai benefici. Non si tratta solo dei costi dell’opera in sé, ma anche dei costi, stimabili in centinaia di migliaia di euro all’anno, per il rinascimento della spiaggia a sud del porto. Infatti la valutazione di impatto ambientale favorevole, ora sospesa, che era stata data dal Servizio Valutazioni Ambientali della Regione Abruzzo prevedeva che dovesse essere effettuato “un ripascimento, con cadenza annuale, da effettuarsi a cura e spese del Comune di Francavilla al Mare, per il tratto di arenile di circa 600 metri a partire dalla banchina sud verso il pontile e per un volume non inferiore a 30.000 metri cubi totali, in modo da mantenere l’attuale posizione della linea di battigia”.
La nostra proposta, ispirata ai criteri si sostenibilità ambientale, prevede il completamento della parte di contenimento del porto sulla spiaggia, tra la costa e le scogliere frangiflutti. La parte che si protende oltre le scogliere va sostituita con pontoni galleggianti, che sono strutture modulari leggere che vengono installate ovunque da ditte specializzate. Sono più economiche, più convenienti dal punto di vista della gestione, si possono allungare.
Una proposta del genere ha due vantaggi: la struttura è meno impattante ed è più facile riavere una valutazione di impatto ambientale positiva, con prescrizioni meno rigorose riguardo ai ripascimenti delle spiagge, che gravano sul comune di Francavilla. Inoltre è più bella, e costa di meno.
Per quanto riguarda il fiume Alento, dopo la caratterizzazione occorre procedere alla bonifica del SIN. Inoltre bisogna istituire delle zone di protezione naturalistica per conservare l’habitat originario residuo.

3) Erosione spiaggia: quali i provvedimenti da adottare?

Per l’erosione a sud del porto turistico ho già risposto con la precedente domande. Per l’erosione delle coste a nord e a sud di Francavilla si devono implementare le barriere frangiflutti.

4) Commercio in sofferenza: qual è il piano per il rilancio?

Nel nostro programma abbiamo dichiarato che siamo contrari alla grande distribuzione a Francavilla e siamo invece per la valorizzazione della rete commerciale esistente.
Il centro commerciale naturale va reso più visibile, attraverso l’installazione di tabelloni con delle legende che evidenzino tutti gli esercizi commerciali aderenti al centro commerciale naturale, il quale va pubblicizzato anche su internet.
Il Comune deve svolgere un ruolo di orientamento, attraverso dei professionisti specializzati in marketing, per far sì che gli esercizi commerciali forniscano un servizio sempre più specializzato e di qualità, che induca i consumatori a preferirli rispetto agli ipermercati.
Si può fare questo con delle linee programmatiche e con studi di settore. In questo consiste il raccordo tra istituzioni e imprese. Ovviamente il programma sullo sviluppo va concertato con le associazioni di categoria tenendo conto delle abitudini di consumo, delle caratteristiche e delle vocazioni del territorio.
Occorre rendere effettivamente funzionante lo Sportello Unico Attività Produttive introdotto dalla direttiva 2006/123/CE del Parlamento Europeo (Bolkestein), anche consorziandosi con altri comuni, e metterlo in rete per informare i cittadini sulle opportunità di finanziamento, sui bandi europei e sul marketing territoriale.

5) Città poco sicura: quali sono i rimedi?

Occorre realizzare la Caserma dei Carabinieri da adibire a Tenenza, in una zona da concordare con il Comando Provinciale dei Carabinieri. Ciò consentirà l’aumento delle unità operative da 15 a 30.
Occorre migliorare l’illuminazione dei quartieri periferici. Si può anche pensare all’installazione di telecamere in punti strategici da collegare con il Comando dei Carabinieri e la Polizia Municipale.

6) Manutenzione della città: dove trovare i mezzi economici?

Attualmente della manutenzione ordinaria della città (cura del verde; manutenzione strade e asfalto; rifiuti; manutenzione impianto elettrico) si occupa una società partecipata.
Dal 1 gennaio 2012 Francavilla, avendo meno di trentamila abitanti, dovrà per legge consorziarsi con altri comuni per continuare ad avere società partecipate, per cui il problema del reperimento dei mezzi economici dovrà essere oggetto di scelte concordate tra tutti gli enti.

7) Piscina, caso Banca Ifis e gli altri debiti: come dovrà comportarsi il Comune?

Occorre una radicale mutamento di strategia, che metta da parte l’idea di fare leva essenzialmente sul solo bilancio ordinario e sull’indebitamento come metodo di finanziamento, persino con operazioni di finanza creativa come quella del caso Banca Ifis.
Bisogna procedere ad una mappatura delle tante strutture comunali per le quali il comune non ha provveduto a richiedere canoni, tra cui la piscina comunale. Quest’ultima va svincolata dai beni alienabili e deve far parte del patrimonio del Comune, per consentire di darla in gestione ad un giusto canone.
Inoltre occorre incentivare le opportunità di finanziamento extra bilancio ordinario, mediante l’utilizzo di fondi europei e nazionali nella realizzazione dei programmi di spesa.
Ci sono città che su questo tipo di politica sono cresciute.
Ci sono tanti finanziamenti europei, anche per il porto e per i servizi sociali. Ci sono finanziamenti per i giovani imprenditori e l’imprenditoria femminile, ci sono Progetti Integrati Territoriali che consentono di avere finanziamenti per il risparmio energetico ed il turismo.
Bisogna specializzare un dipendente e istituire un apposito sportello per l’accesso a questi finanziamenti.

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