mercoledì 21 ottobre 2009

Gli animalisti insistono:«sospeso tutto il calendario venatorio: vietato sparare»

ABRUZZO. Ieri un vero e proprio giallo sulla chiusura della caccia ad opera del Tar. Gli animalisti sostenevano che la caccia -in virtù dell’ordinanza del tribunale- fosse stata vietata, l’assessore Febbo invece sosteneva che solo la caccia alla starna fosse stata bloccata.
«I nostri consulenti ed avvocati hanno confermato l’interpretazione restrittiva dell’ordinanza del Tar Abruzzo», dice oggi dopo un approfondito consulto Walter Caporale, presidente di Animalisti Onlus «ora spetta alla giunta regionale applicare e rispettare questa decisione. Da oggi se in Abruzzo esistono ancora il rispetto delle leggi e la dignità delle Istituzioni la caccia è vietata sul territorio regionale. Dunque l'Assessore alla Caccia farebbe bene a rispettare le sentenze dei tribunali, poiché nel nostro Paese vige ancora la divisione dei poteri».Il Tribunale amministrativo regionale ha confermato l’irregolarità di alcune norme dello stesso Calendario Venatorio, gli aspetti e le anomalie riscontrate dal Tar renderebbero necessarie numerose modifiche, che di fatto rendono ben difficile rifare un Calendario Venatorio in poco tempo nel rispetto delle indicazioni dell’Istituto Superiore di Ricerca Ambientale (Ispra). Soprattutto per ciò che riguarda le documentazioni, mancanti ed inesistenti, dei dati sulle popolazioni delle specie stanziali.
Secondo l’avvocato degli animalisti Michele Pezone «non siamo in presenza di una sentenza, ma di un'ordinanza. Inoltre occorre precisare che non vi è stata alcuna abolizione della caccia, la quale è disciplinata da una legge nazionale, ma la sospensione del calendario venatorio».«La predetta sospensione», spiega il legale, «riguarda la deliberazione della Giunta Regionale n. 416, con cui è stato approvato il calendario venatorio 2009/2010, delibera che è apparsa ai Giudici del TAR L'Aquila viziata da difetto di motivazione, “nella parte in cui non ha dato adeguata contezza delle ragioni di dissenso rispetto alle concludenze consultive dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale”. La Giunta Regionale è pertanto chiamata a modificare il Calendario Venatorio. Il provvedimento di sospensione riguarda l'intero calendario venatorio, con la conseguenza pratica che non può essere consentita la caccia fino a quando non viene emanato un nuovo calendario venatorio che si conformi a tutte le conlcudenze dell'Ispra o quantomeno dia adeguata contezza delle ragioni di dissenso rispetto alle predette concludenze dell'organo consultivo. Nel frattempo, la Regione è tenuta a dare esecuzione all'ordinanza sospensiva, rendendo nota a tutti la deliberazione che allo stato ha sospeso il calendario venatorio».«Da sempre sono rispettoso delle leggi del nostro Stato e delle sentenze ma le leggi e le sentenze non vanno interpretate ma applicate», replica l’assessore Febbo.
«Ribadisco, pertanto, qualora non fosse ancora chiaro, che il TAR ha solo dichiarato la sospensiva del calendario venatorio in relazione alla caccia alla starna ed al tempo stesso, ha richiesto chiarimenti per la caccia alla lepre ed al fagiano. Come, del resto, si può evincere dalla circolare del dirigente del settore e dell’avvocatura regionale inviata alle Provincie ed agli ATC, gli ambiti territoriali di caccia. La sentenza del TAR è partita dal presupposto della mancanza di dati scientifici, lacuna che esiste dal 2004 e che non può certo essermi imputata. In ogni caso, la stiamo colmando attraverso lo strumento del Piano faunistico regionale che abbiamo affidato all’Arssa e che quindi non ci costerà nulla».
Poi una stoccata a Caporale: «Forse si dimentica che il suo partito (Verdi, ndr) è stato cancellato dal Parlamento italiano per i danni dovuti al suo integralismo, superato dai tempi e dalla storia». «Il mio assessorato – afferma Febbo - sta finalmente ridando dignità ai cacciatori, veri amanti dell’ambiente, ed il giudizio sul nostro operato, lo daranno i cittadini fra quattro anni. Quel che posso confermare è il giudizio altamente positivo che hanno espresso tutte le organizzazioni professionali che lavorano fattivamente con l’assessorato, per dare risposte al territorio in termini economici e finanziari. Le scelte venatorie – prosegue - sono state fatte invitando al tavolo di confronto tutte le associazioni di cui le leggi prevedono la presenza e che forse non fanno parte della sua corrente partitica».
Per Febbo, inoltre, «l’economia abruzzese è crollata a causa delle scelte scellerate della precedente Giunta Del Turco. I risultati positivi di adesso sono sotto gli occhi di tutti ma bisogna guardarli in maniera non faziosa come fanno ancora certe associazioni».
Fonte: Primadanoi.it (17/10/2009 16.50)

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